Il dente del giudizio, o terzo molare o ottavo dente, normalmente erompe dai 17-18 ai 24-25 anni di età. E’ il dente che più di ogni altro va incontro ad anomalie. Può trattarsi di anomalie di posizione o di forma. In molti casi i denti del giudizio non si formano affatto (agenesia del dente).
Molto frequentemente i denti del giudizio non trovano posto in arcata per mancanza di spazio. Altre volte si dispongono in modo da non poter uscire perché ostacolati dal secondo molare.
In ogni caso si tratta di denti non utili alla masticazione, verosimilmente una eredità di tempi lontani nei quali 3 molari potevano essere utili agli uomini primitivi che si cibavano di cibi estremamente fibrosi in grado di abradere fortemente i denti.
In questi casi, fin quando il dente del giudizio resta ben al di sotto della gengiva, non si verificano processi patologici degni di nota.
Quando però si forma un tramite con l’ambiente orale che è sempre sede di numerose specie batteriche, la zona attorno al dente (pericorona), viene infettata.
Questa infezione della pericorona può restare relativamente quiescente o può dar luogo a fenomeni infiammatori molto vari in termini di gravità.
In questi casi si parla di “disodontiasi dell’ottavo”
I processi infiammatori tendono a susseguirsi con arrossamento, gonfiore e dolore ed in molti casi portano ad ascessi importanti, con interessamento dei linfonodi del collo.
In alcuni casi questi ascessi, se non precocemente bloccati con farmaci, possono costituire un rischio per la vita del paziente. La sede infatti può comportare uno scorrimento dell’ascesso nelle fasce profonde del collo, fino ad interessare il torace, raggiungendo la zona attorno al cuore.
In era pre-antibiotici non erano rari decessi per questo tipo di patologia.
Analizzando la mummia del faraone Tutankhamon, morto adolescente, alcuni ricercatori ritengono si tratti di un caso analogo.
Quando i denti del giudizio non hanno possibilità di uscire ed è presente, si pone l’indicazione alla loro estrazione.
L’estrazione degli ottavi, specie per gli inferiori, risulta facilitata se fatta entro i 25 anni di età del paziente, in quanto successivamente tendono ad essere più in intimo contatto con l’osso che li circonda.
I denti del giudizio sono sempre in vicinanza o in contatto con strutture anatomiche estremamente delicate come il nervo alveolare inferiore, il nervo linguale (inferiori) e il seno mascellare (superiori).
L’estrazione è quindi una procedura molto delicata e, a volte, complessa.
Serve una analisi attenta della posizione del dente in modo da scongiurare rischi.
Questa analisi viene svolta con esami radiografici appositi, come la TAC cone beam. La semplice radiografia panoramica è indicata solo nei casi che si presentano come più semplici.
L’estrazione dei denti del giudizio è spesso un piccolo intervento che richiede strumentario, esperienza e competenze non comuni.
L’utilizzo del microscopio operatorio e della piezochirurgia determinano una sostanziale diminuzione di rischio.
Il post operatorio comporta spesso una limitata apertura, gonfiore e lieve dolore. Per questo è necessario applicare protocolli farmacologici in grado di attenuare i sintomi e consentire una vita normale al paziente.
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