Lo sbiancamento è una procedura clinica appositamente studiata per migliorare il colore dei denti. Viene effettuato mediante l’utilizzo di un gel a base di perossido d’idrogeno o perossido di carbamide, che una volta esposto a particolari fonti luminose si attiva liberando ossigeno che penetra nella struttura del dente modificandone il colore. L'intensità dello sbiancamento dipende dalla concentrazione del principio attivo e dal suo tempo di posa sui denti. Lo sbiancamento può essere ottenuto anche con l'aiuto del Laser che accentua l’effetto della sostanza sbiancante.
I benefici del trattamento sono quelli di ottenere un sorriso gradevole e migliorare sensibilmente l’estetica del proprio sorriso.
La procedura di sbiancamento dentale effettuata con queste attuali metodiche non è una procedura dannosa per i tessuti dentali. L'inconveniente che si può verificare in alcuni pazienti, anche durante una terapia eseguita nel migliore dei modi, è un transitorio aumento della sensibilità dentale. Nel caso in cui la sostanza sbiancante venga in contatto con i tessuti molli(gengive, labbra, lingua) si può andare incontro ad un'irritazione degli stessi, anch'essa temporanea. È per questo che durante la seduta di sbiancamento in studio, il vostro dentista proteggerà i tessuti mucoso con apposite sostanze o teli di gomma(diga).
In molti casi si ottengono ottimi risultati, ma non esiste un metodo per prevedere quanto verranno sbiancati i denti: l'età, la dieta, le abitudini di vita delle persone, oltre agli stessi fattori costituzionali, influiscono sul colore dei naturale dei denti.
Le controindicazioni sono sia le protesi preesistenti, sia i restauri in zone visibili(anteriori): in questo caso è sconsigliato l'uso dello sbiancante perché ponti e corone o restauri in composito o ceramica non vengono sbiancati e di conseguenza, alla fine del trattamento, non si uniformano nel colore con il resto dei denti.